Gio 18 Apr 2024
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Cosenza calcio, l’intera piazza ora aspetta risposte

Vanificando l’impresa (o miracolo) dello scorso anno, il Cosenza (reo di non aver imparato dai propri errori) dice addio alla serie “cadetta” dopo tre anni dalla promozione. Una retrocessione amara che non passa neanche dai play-out; una vera e propria stagione disastrosa (tra le più deludenti nella storia del Cosenza) quella vissuta dai calabresi nell’ultimo anno calcistico. Al termine dell’ennesima brutta prestazione dei rossoblù (contro il Pordenone), dalla quale è maturata la retrocessione diretta del Cosenza, è arrivato il momento di tirare le somme. L’intera piazza, che ancora una volta a fine partita ha manifestato tutto il dissenso nei confronti di società e giocatori, aspetta (e merita) delle risposte che non sono mai state date durante tutto l’arco della stagione.

Il disastro rossoblù trova radici profonde già al termine della scorsa stagione quando, forti di una salvezza inaspettata, l’analisi di ciò che non aveva funzionato è passata in secondo piano (come se dopo Braglia si fosse trovata la quadra giusta per poter “alzare l’asticella”, senza pensare a tutte le variabili che, forse, hanno aiutato il Cosenza nell’impresa, certamente Occhiuzzi è una di queste e, ripetiamo, che nessuno potrà togliergli il merito di aver guidato una squadra “spaccciata” alla salvezza). Da quel 31 luglio, però, “l’asticella” non solo non si è alzata, ma si è spezzata del tutto. Una società chiusa a riccio e convinta delle proprie idee (!?), non ha saputo capire, o non è stata in grado di fronteggiare, le difficoltà che si stavano palesando lungo il suo percorso e che avrebbero portato ad una retrocessione amarissima.

Più volte è stata analizzata la stagione della squadra calabrese da più punti di vista, ma tutti al di fuori del sistema interno del Cosenza calcio. L’unica voce, infatti, che è mancata al “coro” formato da tifosi e stampa è proprio quella della società, che non si è mai esposta davvero se non con qualche risposta evasiva o limitandosi a dire – a volte anche con aria di presunzione e sufficienza  – che i conti si sarebbero fatti alla fine. Bene, quel momento è arrivato e ora ci si aspetta di avere risposte chiare ed esaustive su cosa non ha funzionato quest’anno: dalla gestione del mercato estivo (ed invernale) alla scelta rivedibile di lasciare in scadenza il direttore sportivo e far firmare un triennale all’allenatore, tutto ciò passando anche dalle scelte tattiche e tecniche viste nelle 38 giornate di campionato.

Ma quello che più di tutto ci si aspetta è avere risposte su: cosa si vorrà fare nella prossima stagione? Che programmazione si ha in mente di seguire? Si punta a ritornare in B? Si vuole ripartire da zero e quindi aspettare per mettere basi solide all’organico? Insomma, quale sarà il futuro del Cosenza. Dare una risposta a tutti è il minimo che si possa fare dopo aver sbagliato tutto in una stagione che sarebbe dovuta essere più tranquilla, ma che in realtà ha fatto solo emergere i limiti della società e della squadra.