Lun 2 Ott 2023
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Alla riscoperta del cibo perduto o a rischio estinzione

Riuscire a recuperare, spiegare e riproporre circa 400 tra ingredienti e piatti della tradizione sociale, culturale, economica dei nostri territori, andati definitivamente perduti o a rischio estinzione, potrà rappresentare sicuramente anche un momento di romantico ritorno alla memoria collettiva, carico di ricordi, emozioni e sentimenti legati ad un tempo che non c’è e che non ritornerà. Ma è soprattutto altro. È qualcosa di molto più importante e di dinamico.

Riappropriarsi con convinzione e visione contemporanee del proprio patrimonio identitario enogastronomico, sintesi del millenario crocevia di dominazioni, culture e identità succedutesi e della ricchezza di biodiversità naturale che insieme rendono distintiva la nostra regione, significa oggi mettere finalmente al centro dell’agenda politica e di sviluppo locale una indispensabile rottura epistemologica rispetto alla nostra stessa eredità. Diventa inequivocabile chiave di lettura per un’altra visione della stessa crescita economica.

Significa iniziare a proporre modelli di formazione, professionalizzazione e di impresa diversi, alternativi e competitivi, sia rispetto all’ideologia globalizzante del cibo spazzatura imposto dalle multinazionali e dalla grande distribuzione; sia rispetto alla retorica oicofobica meridionale della cosiddetta fuga dei cervelli.

Serve, soprattutto, a restituire valori e contenuti, simboli e prospettive autentiche, di autonomia di pensiero e di economia circolare, ma anche di sovranità e di educazione alimentare, di serenità e qualità della vita ad intere generazioni, giovani e meno giovani, sempre più prive di radici ed in debito di futuro.

È stato questo – dichiara Lenin Montesanto, coordinatore dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio – il messaggio principale emerso in modo plurale dal bello e partecipato evento di presentazione dell’edizione 2023 del volume Alla ricerca del cibo perduto – Manuale di sovranità alimentare per la Calabria del terzo millennio, di Pietro Ardito e Manuelita Iacopetta, ospitato nei giorni scorsi nell’Auditorium Alessandro Amarelli a Corigliano-Rossano.

Un messaggio – continua – che ha trovato oltre che la sua conferma più emozionante anche la sua migliore e più spontanea esaltazione nell’intervento dal pubblico della giovane studentessa dell’alberghiero (IPSEOA) del Majorana Maria Pia Graziano che ha emozionato tutti, condividendo con la platea il suo sogno, la sua idea rivoluzionaria di voler realizzare, al termine degli studi, in questo territorio, una risotteria identitaria, la prima con l’antico riso di Sibari, il più sud del nord del mondo, un marcatore identitario distintivo (MID) della Calabria.