di Stefania Belvedere
Dopo il via libera alla commercializzazione nell’Unione europea della farina di grillo arrivano, anche in Calabria, i primi spaghetti a base di insetti.
Su questo tema di stretta attualità e su come sia “facile” rimanere e far impresa nella nostra regione, abbiamo intervistato Stefano Caccavari. Il giovane e tenace imprenditore calabrese, qualche anno fa, ha lanciato la sua innovativa idea di agricoltura biologica fondando il Mulinum a San Floro in provincia di Catanzaro.
Il suo concetto è ben lontano dal lasciare la Calabria per far fortuna ed è molto distante dall’utilizzo della polvere di grillo. L’idea di Caccavari, sin dall’inizio della sua attività, è il recupero dei grani antichi, sviluppando una filiera sostenibile partendo dalla coltivazione del grano. Un modo di concepire l’alimentazione, anche e soprattutto in Calabria, in maniera sana e a km 0 trasformando il grano in farina e la farina in prodotti di elevata qualità come pane, pizze, biscotti.
Intervista:
- Come nasce la sua impresa?
Tutto è nato il giorno in cui un mio amico, mentre ero sempre più deciso a sbarcare negli States, mi chiese “cosa fai per difendere il tuo territorio?”: da lì, nel 2014, cedetti al richiamo della mia terra dando vita, sui terreni di famiglia, a Orto di famiglia, una multiproprietà agricola con spazi affittati ad oltre 150 ortisti, cultori del bio. Proprio laddove doveva sorgere la più grande discarica di Europa.
Poco dopo, mi sono appassionato anche ai grani antichi e, grazie a un crowdfunding lanciato su Facebook per recuperare un antico mulino a pietra, in soli 90 giorni ho raccolto 500.000 euro con 100 soci provenienti da ogni angolo del mondo. Così abbiamo inaugurato Mulinum, a San Floro, a gennaio 2017.
Ora i soci sono oltre 300 in quanto, sempre senza alcun finanziamento pubblico, abbiamo inaugurato un altro Mulinum in Toscana, precisamente a Buonconvento, in Val d’Orcia, e presto partiranno i lavori di costruzione in Puglia, a Mesagne.
Il nostro successo risiede in quella che mi piace definire una comunità di destino, fondata sulla condivisione di passione e obiettivi ma soprattutto sulla fiducia.
- Dal momento in cui ha pensato di rimanere in Calabria ed ha investito nella sua terra, si è mai pentito?
Mai, ogni piccolo o grande successo della nostra azienda agricola mi dà conferma di aver fatto la scelta giusta. Ogni giorno mi sento sempre più orgoglioso di poter difendere il mio territorio, creare un valore che – dalla Calabria – raggiunge l’intera Italia, e non solo, garantendo cibo genuino.
- In tanti “scappano” dalla nostra regione a caccia di fortuna, Lei ha invece ha puntato su iniziative che valorizzano le produzioni biologiche e agroalimentari di qualità del Made in Calabria. Quali i riscontri? Difficile trovare manodopera? I suoi dipendenti sono calabresi?
Non esiste difficoltà maggiore in Calabria rispetto ad altre regioni d’Italia. Sfatiamo questo luogo comune e cerchiamo di non essere sempre pessimisti.
Sono pienamente convinto e ho avuto dimostrazione del fatto che chi fa impresa trova gli stessi problemi sia a Catanzaro che a Milano.
Oggi, grazie a internet e all’ecommerce, se sai comunicare e offri un prodotto interessante, con la tua azienda puoi raggiungere chiunque.
Il team Mulinum è costituito prevalentemente da giovani calabresi che, condividendo il nostro progetto, quotidianamente macinano risultati, ognuno nei rispettivi ambiti lavorativi.
Ai giovani che vogliono fare impresa consiglio, quindi, di credere in sé stessi e nelle potenzialità della propria terra, sviluppare un’idea vincente, comunicarla bene, ma soprattutto di farsi affiancare da professionisti seri, persone capaci che possono condividere il progetto e creare ricchezza insieme.
Proprio come attesta la nostra esperienza Mulinum ma anche altre aziende virtuose calabresi.
- Commercializzazione e consumo delle produzioni di qualità dell’agroalimentare del Made in Calabria: sfide superate? Come?
Il “finto integrale” prodotto dall’industria, in realtà colmo di chimica e pesticidi, è il nostro nemico. Ma, sin dall’inizio, abbiamo attivato un percorso di storytelling che ci permette di raccontare ogni passo della nostra avventura, fornendo ai nostri clienti gli strumenti per riconoscere la differenza e dunque la qualità delle farine realmente integrali in purezza. Una volta che le persone approdano nella “grande famiglia” Mulinum, scoprono un mondo magico che li riporta alla tradizione genuina dei nonni, ben distanti dai veleni che, purtroppo, attualmente ci circondano.
- A tal proposito cosa ne pensa del via libera, da parte dell’Unione europea, alla commercializzazione della farina di insetti e al cibo sintetico?
Sin dal 2016 promuoviamo l’agricoltura biologica e il recupero dei grani antichi. Pertanto, come già successo precedentemente con il rischio di importazione di grano canadese, ricco di glifosato, in occasione della crisi del grano causata dalla guerra in Ucraina, anche stavolta, dinanzi a questo via libera dell’Unione Europea, siamo scesi in campo per difendere la tradizione e il cibo genuino, per preservare il valore della nostra dieta mediterranea.
Ben distanti da questo concetto industriale che, purtroppo, consente la commercializzazione di farine di insetti – quindi a base di una proteina animale a basso costo e di dubbia qualità – proseguiamo la nostra battaglia a difesa dei nostri territori e della salute di tutti.